Meetings, conferenze, incentive tour, fiere.

Argomenti di esclusivo appannaggio delle grandi aziende?

Questo è il binomio che vige nell’immaginario comune – e che viene immediato fare – perché si pensa che eventi di questo tipo debbano essere rivolti solo a grandi numeri di persone.

Ma è proprio così? No, anzi.

Il mondo MICE (Meetings Incentives Congresses Exhibitions) può e deve riguardare anche le piccole aziende.

Infatti, se nelle grandi aziende il personale è motivato a lavorare anche per il prestigio del nome oltre che per il piacere legato alla professione che svolge, nelle PMI la questione viene a mancare. Ciò presuppone l’implementazione di un palinsesto annuale di eventi MICE per almeno tre motivi.

Il primo, che deve far propendere verso la decisione, è la motivazione del personale. Se all’inizio è inevitabilmente alta, perché le persone hanno iniziato il lavoro in tempi recenti, non è detto che con l’andare del tempo questa non vada a scemare. Esiste infatti il rischio, più che possibile, che la persona non trovi più gli stimoli iniziali e che renda meno efficientemente sul luogo di lavoro.

Il secondo motivo è il consolidamento dei rapporti interpersonali fra i dipendenti. Basti vedere l’esempio della cena aziendale che, da momento puramente formativo, si è trasformata in un’esperienza organizzata per costruire nuovi rapporti e cementare quelli già esistenti. In altre parole il team building, che si può proporre anche in altri momenti della giornata, quali attività di gruppo organizzate ad hoc.

Il terzo e ultimo motivo riguarda l’apprendimento di nuove conoscenze. L’organizzazione di giornate di formazione, con l’aiuto di professionisti esterni e con un sistema di sfida incentrata sulla realizzazione di business game e giochi di simulazione, simile a quello degli hackathon, aumentae il valore di attaccamento al brand e l’impegno per lo stesso. Dall’altro lato, il beneficio più grande è quello di avere un personale più preparato e competente.