Avete mai sentito parlare del Carton Boat?
Barche costruite con cartone e pochissimi altri materiali da un gruppo di persone?
Si tratta di una delle ultime frontiere del team building.
L’attività non prevede il solo completamento del veicolo, ma anche la navigazione a bordo.
Inusuale no?
Il format molto divertente prevede la suddivisione in due o più squadre che si affronteranno rispettivamente in unico incontro, oppure in un eventuale torneo.
Ogni squadra è dotata di due soli materiali per la realizzazione della propria barca: lo scotch e il cartone. Con questi i concorrenti non dovranno solamente realizzare la barca, con la quale navigare nella gara, ma anche i remi.
L’esperienza, la cui durata va dalle 2 alle 6 ore, si struttura in tre fasi: l’introduzione alla sfida con l’elencazione delle regole, la suddivisione in squadre e l’assegnazione dei ruoli; la parte operativa, che vede i partecipanti protagonisti nella realizzazione della barca, e la gara finale, che si svolge in mare, piscina o fiume.
Alle necessarie competenze di intelligenza e creatività richieste ai team in gioco, il carton boat aggiunge una giusta dose di adrenalina, in particolare nella fase finale, quando i concorrenti scoprono se la loro costruzione è davvero impermeabile e in grado di governare il principio di Archimede o meno.
Durante le ore di cooperazione, emergono anche alcune dinamiche analoghe a quelle dell’ufficio: la presenza di un leader, che prende in mano la situazione organizzando il lavoro proprio e altrui, la gestione del tempo e delle risorse a propria disposizione.
Perché, come al lavoro, i materiali sono limitati e sono quindi da utilizzare in m