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Softair

21 Dicembre 2019

Softair

Come mai in un blog che tratta di eventi aziendali dovremmo parlare di softair?

Partiamo dall’inizio.

Il Softair o Air Soft, come viene chiamato nelle zone anglofone, è un’attività che consiste nella simulazione di azioni militari senza atti di violenza.

“Softair” in italiano significa “aria compressa”; le armi utilizzate, fedeli riproduzioni di quelle originali, sparano colpi di plastica a una potenza innocua e i giocatori si chiamano softgunners.

Questo sport nasce negli anni ’80 in Giappone dove, inizialmente, si utilizzavano armi giocattolo. Solo in un secondo momento vengono utilizzate le armi comunemente in voga oggi – le air soft gun o armi ad aria compressa, comunemente abbreviate ASG – mentre è dagli anni ’90 che la disciplina sbarca in tutto il mondo, Italia compresa.

Pur non essendo granché pericoloso, il gioco prevede di indossare come dispositivi di protezione individuale obbligatori degli occhiali protettivi o maschere integrali per proteggere il viso, pena infortuni agli occhi e ai denti.

Entrando nel vivo del gioco, non esistono delle vere e proprie regole.

Gli obiettivi delle partite possono essere i più disparati: liberare un prigioniero, catturare la bandiera o la postazione avversaria, scortare un giocatore evitando che venga ucciso dagli avversari, e così via. A volte, per rendere l’atmosfera ancora più realistica, vengono inscenate delle situazioni realmente avvenute della storia militare, che abbiano ad esempio come protagonisti lo schieramento Nato o le forze speciali US Navy Seals, con le relative divise.

A differenza di altri sport simili, paintball in primis, il soft air si basa sull’onestà dei partecipanti. Non essendoci dei metodi per provare che l’avversario sia stato colpito, sta al singolo giocatore avvertire gli altri giocatori dell’impatto, alzando la mano e gridando “colpito”, “morto” o “preso”. Quando vengono individuati i giocatori disonesti, definiti highlander, si può anche decidere di espellersi dal gioco o, addirittura, dall’associazione di appartenenza.

Le partite possono durare da un minimo di 4-8 ore – la durata più frequente – fino a un massimo di 48 e oltre, in casi molto rari. L’attività che si pratica nei campi da gioco urbani o boschivi, in base alla presenza di strutture artificiali complesse, è stata recentemente riconosciuta come sport dal CONI.

Tornando alla domanda iniziale “Come mai in un blog che tratta di eventi aziendali dovremmo parlare di softair?” potremmo rispondere in vari modi.

Prima di tutto perché, come tutte le attività di team building, si tratta di un gioco di squadra in cui i componenti si trovano ad affrontare ostacoli da superare e poi perché le situazioni che i giocatori vivono durante al gioco aiutano a consolidare i rapporti fra di loro e creare un clima di fiducia, anche al di fuori dell’ambito ludico.

Ora vi è più chiaro il nesso tra softair e team building?

Se siete intenzionati a proporre il softair come attività di team building per il prossimo evento aziendale e avete bisogno di un supporto nella scelta del giusto servizio, siete nel posto giusto!

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